30/09/12

Qualche regola su carezze e manipolazione


Capita frequentemente che molti cani, per motivi filogenetici e ontogenetici (sviluppo), non abbiano una buona consapevolezza del proprio corpo e di conseguenza non amano  essere manipolati e accarezzati.
Sia con un soggetto in età evolutiva sia con un soggetto adulto, possiamo iniziare un percorso graduale di manipolazione per fare in modo che aumenti il piacere del contatto con le nostre mani.
E bene ricordare che tutto ciò va fatto in comodità, sia il cane sia il proprietario devono essere in una condizione di rilassatezza.
Chiameremo zone Fredde quelle che non creano motivo di disagio se tocchiamo il cane, e generalmente è il tronco del suo corpo. Le zone Calde solitamente sono gli arti, la testa e il posteriore.
Partendo dalle zone non problematiche, possiamo usare il dorso della mano che è più delicato, sfiorando il cane fino a che non mostra segni di disagio, andando via via a trasformare le zone calde in fredde.
 Secondo le caratteristiche del cane valuteremo se usare il dorso o il palmo della mano e una pressione adeguata seguendo sempre il senso del pelo. Ad ogni modo la parte finale della carezza dovrà terminare in modo più dolce, con la mano che scivola via facendo sempre meno pressione. Gli obiettivi sono: cercare di diminuire il più possibile le aree problematiche aumentando le zone fredde e favorendo nel cane la consapevolezza del proprio corpo, rendendolo così un soggetto più sicuro e sereno. Questo sarà di aiuto anche in tutte le attività quotidiane, o se dobbiamo portare il cane dal veterinario o dal toelettatore.
Ricordiamo che è sempre fondamentale non dimenticare la soggettività, in altre parole, un cane può amare i grattini sul posteriore e un altro prediligere i massaggi sul collo.
Le carezze


22/09/12

Linee base per l'approccio al cane


Linee base per l'approccio al cane.

Quando ci approcciamo a un cane sconosciuto, dovremmo sempre fare attenzione alla sua comunicazione perché potrebbe essere un cane troppo irruente, un cane timido o spaventato etc., pertanto dobbiamo curare anche la nostra comunicazione (soprattutto la comunicazione non verbale) se vogliamo interagire con lui. Avviciniamoci al cane facendo una curva, senza andargli incontro direttamente e frontalmente, con movimenti lenti e rilassati e senza fissarlo. Cerchiamo di rimanere eretti ponendo il nostro corpo a trequarti rispetto al suo; manteniamo una certa distanza in modo da non invadere lo spazio “intimo”, e di sicurezza per entrambi. Anche la nostra mimica facciale ha molta importanza e pertanto è opportuno avere espressioni rilassate e dolci, non minacciose.
Con un cane eccitato o irruente dovremmo inoltre badare al nostro abbigliamento, evitando indumenti “svolazzanti” che potrebbero ulteriormente eccitarlo. A questo punto possiamo valutare se presentarci o no. Se il cane ci salta addosso, o se solamente inizia a saltellare, diamogli le spalle allontanandoci.
Anche con un cane timoroso dobbiamo badare al nostro abbigliamento, poiché potrebbe spaventarsi. Avviciniamoci al cane senza invadere la sua sfera intima, sempre con calma e rilassatezza, senza ritmi scostanti. Accucciamoci dandogli le spalle o restando di fianco rispetto a lui senza invadere la sfera individuale, evitare lo sguardo diretto e minimizzare al massimo i movimenti del corpo. Se il cane si avvicina, facciamoci annusare la mano, dandogli comune modo di esimersi da ulteriori interazioni costrittive e permettendogli di allontanarsi spontaneamente.